lunedì 20 maggio 2013

Eredità Alemanno: cinque incubatori di impresa lasciati morire. Mentre la disoccupazione giovanile è al 40 per cento.


UNA DELLE MANCANZE della Giunta Alemanno che suscitano la massima indignazione, è stata lo scientifico abbattimento di una delle migliori innovazioni della Giunta Veltroni, riconosciuta a livello internazionale: la creazione di cinque "incubatori" di impresa che consentì al Comune di Roma, nel 2006, di essere selezionato dalla Commissione Europea come miglior caso di politiche pubbliche per la promozione di impresa "responsabile" (a coronamento di un grande lavoro progettuale tra pubblico e privato avviato nel 2001).
Dal 2001 al 2007 il Comune di Roma gestì 50 milioni di euro: molti di essi (circa il 70%) andarono direttamente alle imprese attraverso contributi a fondo perduto, prestiti agevolati (convenzioni con la BCC di Roma e Banca Etica), microcredito. Il resto fu investito in servizi e infrastrutture.
Nacquero allora cinque incubatori di impresa, due centri servizio e la Città dell'Altra Economia a Testaccio.
Dal 2008 queste strutture sono state lasciate andare, abbandonate o non manutenute.
In cinque anni la Giunta Alemanno ha chiuso l'incubatore di Corviale (il primo aperto) che arrivò ad ospitare oltre 40 imprese giovanili, attività formative, diventando anche centro convegni (vi passarono Jeremy Rifkin e Vandana Shiva); ha lasciato privi di ogni gestione gli incubatori "Play" e "InVerso" della Garbatella; chiuso il centro per l'impresa responsabile "Respect" anch'esso della Garbatella. Chiusi, infine, i due centri servizio per l'avvio di impresa, a San Basilio ed ancora alla Garbatella.
In tutto questo, è stato lasciato "galleggiare" un progetto innovativo come la Città dell'Altra Economia a Testaccio, basato anche su un eccellente piano di recupero di manufatti industriali del secolo scorso, progetto apprezzato anche in ambito internazionale.
Tutto questo mentre oggi a Roma la disoccupazione giovanile è al 40 per cento. Grazie Alemanno.

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