mercoledì 19 febbraio 2014

Onestà intellettuale merce rara (riflessioni sul dopo streaming Grillo Renzi)

Visto da poco lo "streaming" dell'incontro tra Grillo e Renzi in Parlamento.
Ho già scritto su FB che Grillo, che non ha fatto parlare Renzi, ha di fatto tradito il mandato dei suoi elettori, vale a dire quello di "partecipare" alle consultazioni (in senso proattivo) e non di utilizzare questa occasione per l'ennesimo volgare spot elettorale. Più urla, più Grillo perde consensi. Non aveva davanti Andreotti o Cossiga. Ma un trentanovenne che dice di voler provare a cambiare questo Paese. Ed era pertanto giusto offrire all'Italia un momento di confronto alto, sui temi concreti. Ma se l'atteggiamento è quello del rifiuto a priori, ovviamente non ci può essere dialogo.
Detto questo, provo a rimettere in linea alcuni temi male (malissimo) enunciati dalle urla di Grillo, ma sui quali non posso non essere d'accordo. Vado con ordine:
1. E' vero che questo nascente Governo Renzi ha fatto scempio delle regole. Una crisi extraparlamentare decisa da un manipolo di fedelissimi del Segretario ha di fatto esautorato Camera e Senato dal proprio ruolo costituzionale (ricordo che Letta aveva avuto la fiducia dal Parlamento, e da questo - solo da questo - poteva ottenerne la revoca);
2. E' vero che l'idea che Renzi sta dando di se' è quella di un ambizioso. Se un mese fa giurava di volere sostenere Letta e di non voler arrivare a Palazzo Chigi se non dopo aver vinto le elezioni, ora deve spiegarlo al Paese cosa è successo realmente. E siccome la maggioranza che sosterrà il suo Governo sarà la stessa che sosteneva Letta, dovrà fare lo sforzo aggiuntivo di spiegare il perchè di tutto ciò;
3. Grillo ha ragione a stigmatizzare la prossimità con Berlusconi. Silvio e' un volpone di prima categoria, che rappresenta un coacervo di interessi forti. Dai tempi dei palasport, quindici anni orsono, Grillo si è dimostrato capace di fare reale "contro informazione" e svelare patti massonici o di consorterie economiche. Questo per me è un patrimonio di conoscenza che, depurato da estremizzazioni caratteriali, potrebbe essere molto utile a Renzi.
Sull'altro piatto della bilancia, Renzi ha dalla sua la forza di volontà e sicuramente una dose massiccia di ingenuità politica. Basteranno a cambiare il Paese? Forse no, visto che sono già iniziati i veti incrociati, i distinguo, il porre paletti oltre i quali le "forze politiche" che sosterranno il Governo hanno già detto di non poter andare.
Per questo, lo streaming di oggi è per me una occasione perduta. Per chi ha votato Grillo in primo luogo (quando si dice di voler cambiare le cose bisogna, prima o poi,  sporcarsi le mani), ma anche per Renzi che avrebbe dovuto vedere in Grillo non un masaniello da strapazzo ma un casinaro che, nello sproloquio generalizzato, dice alcune verità sacrosante. Occorrerebbe onestà intellettuale, da ambo le parti. Ma di questi tempi è merce rara.