venerdì 14 giugno 2013

Papaveri e sanpietrini

Oggi, venendo al lavoro, mi sono soffermato a guardare una immagine che ha catturato la mia attenzione. Un papavero nato tra due sampietrini, nel mezzo di una strada trafficata. Povero papavero, non avrà vita lunga.
Ma quel papavero è un prodigio della natura, della casualità (il vento soffia dove vuole), della forza propompente che rompe le pietre con la pazienza di uno stelo.
Non voglio indulgere al buonismo. Ma in questi giorni Roma presenta luci e profumi che sarebbe bello fermare nella memoria e trasmettervi. Quello dei primi tigli in fiore, del gelsomino selvatico. Di un cielo terso solcato da rondini e di tramonti da urlo.
Che stridore con quello che ci circonda: lavoro che manca, difficoltà personali e di intere famiglie, poca speranza per il futuro.
Ma quel papavero, quelle rondini, quei tigli ci ricordano che - comunque - ci sono forze che sono sopra di noi e che grazie a Dio, almeno queste, non governiamo. Che se ne fottono della crisi ed in qualche modo la irridono. Voi fate come vi pare, noi seguiamo i ritmi della natura. E' stato così sempre e sarà sempre così. Che bello riposarsi in un pensiero come questo. Buona giornata amici.

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