domenica 7 aprile 2013

Se lo Stato ti ammazza

Leggendo della storia di grande difficolta' in cui versavano i due pensionati suicidatisi nelle Marche per 5 mila euro di debiti, provo un misto di rabbia e dolore. Lui che si era visto sfumare la sospirata pensione per via delle nuove regole della riforma Fornero, ha cercato fino all'ultimo sponde in grado di fargli recuperare un senso di appartenenza sociale. Inutilmente.
La notizia e' giunta  nel pieno del dibattito sui primi fondi sbloccati dal Governo per i rimborsi dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Un primo passo, ma ovviamente non risolutivo. Il vero punto di svolta sara' quando le imprese avranno la possibilita' di compensare debiti (iva, contributi previdenziali, ecc.) e crediti. Gridano vendetta le storie di quegli imprenditori che per pagare gli stipendi hanno dovuto rinviare  i pagamenti dell'Iva e si sono visti recapitare ingiunzioni e multe maggiorate degli interessi (quando lo stesso Stato per i suoi debiti fa firmare formali rinunce agli interessi di mora). Quale credibilita' ha uno Stato che si comporta in questo modo? Quale credibilita' hanno gli appelli a combattere l'evasione fiscale?
C'e' da ricostruire un tessuto sociale partecipativo. Senza un nuovo patto di reciproca fedelta' tra Stato e cittadini avranno sempre vita facile demagogie e pericolose derive populiste.

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