lunedì 29 aprile 2013

Imu ed equità sociale. Proviamo a dire qualcosa di sinistra?


Attenti al trappolone Imu. Qui il Pd si gioca una buona fetta della sua forza politica e della sua credibilità. Il tema dell'Imu è "caldo" e delicato. Berlusconi ne ha fatto il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale, promettendo la sua abolizione e - siore e siori venghino - anche la restituzione di quella pagata nel 2012.
Ora, credo si debba dire forte e chiaro che - così come annunciata - l'abolizione dell'Imu (anche se solletica il gradimento di tutti) rischia di essere l'ennesimo favore ai più ricchi, spacciato per misura equa e solidale.
Non è cosi! Prendiamo il caso di una vedova con la sola pensione di reversibilità del marito in una casa acquistata con sacrifici di una vita. Ha pagato un "tot" di Imu, indipendentemente dalla sua situazione di reddito. Nello stesso palazzo, al piano di sopra, coppia senza figli di professionisti pluri affermati, con reddito a sei zeri. Anche per loro, la stessa Imu pagata dalla persona al piano di sotto.
Un caso come tanti, come migliaia. Togliere l'Imu tout court, in questo caso, è solo un grande favore che si fa a chi ha di più e più potrebbe contribuire (come dice la Costituzione) alla cosa pubblica, soprattutto in questa fase in cui la crisi mette a repentaglio i servizi pubblici di base, e non solo.
La soluzione, come disse il Pd a bassa voce (purtroppo) in Campagna elettorale, è quella di rimodulare l'Imu togliendola o abbassandola alle fasce meno abbienti, ai mono reddito, agli esodati e cassintegrati, a chi è disoccupato, ma lasciandola (eccome) a chi può permettersela in ragione della propria situazione reddituale. Questa si chiama equità sociale. Vogliamo provare a dire qualcosa in questo senso?

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