giovedì 18 aprile 2013

I dimenticati, i nascosti di Roma. Immagini sfocate dal finestrino di un treno

Chiunque si trovi a partire dalla stazione Termini, o a questa ritorna, non chiuda gli occhi su quello che non vorrebbe vedere. Da quando il treno entra in città ed attraversa la cintura periferica, ecco i fantasmi dei nascosti. Si vedono tra i canneti lungo la massicciata, si scorgono sulla riva del fiume. Sono coloro che vivono nelle tende di fortuna, nelle baracche di cartone e ferro. O quelli che lottano per un giaciglio tra gli archi delle mura di san lorenzo. Che Roma è mai questa? Non sono storie di degrado, ma di un fallimento. Quello di una città che era solidale ed oggi è persa nelle sue paure. Sono scene indegne di una capitale moderna. Se ci fosse ancora un Don Luigi Di Liegro denuncerebbe a voce ferma le condizioni "sub umane" di tanta gente. Che non vive più alla Pantanella,  ma si è diffusa laddove non crea apparente disagio. Questo silenzio non potrà durare a lungo. Bisogna cambiare questa città in meglio. Ci proviamo?

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