giovedì 5 dicembre 2013

La lungimiranza dei Padri Costituenti.

Dopo venti anni di immobilismo causa impotentia generandi, i due veri grandi scossoni all'immobilità del sistema politico/partitito (decadenza Berlusconi e incostituzionalità della legge elettorale) sono stati dati dal sistema giudiziario (condanna penale per frode fiscale nel primo caso, sentenza della Corte Costituzionale nel secondo).
Da qui due riflessioni: la prima è che la divisione dei poteri, sin dai tempi di Montesquieu, si dimostra ancora oggi un principio cardine delle moderne democrazie, pur con tutti i limiti delle organizzazioni umane. Di questo dobbiamo ringraziare davvero i Padri Costituenti, lungimiranti oltre ogni aspettativa; la seconda, l'urgente necessità di rinnovare dalle fondamenta il sistema politico/partitico,  ma nel rispetto della prima considerazione (no quindi populismi, grillismi di vario tipo). Su tutto sta l'impellente necessità di iniettare massicce dosi di etica pubblica e privata, nella consapevolezza che perseguire il "bene comune" (con trasparenza, onestà, giustizia) sia un principio economicamente e socialmente conveniente. Ma quest'ultima cosa non si può delegare alla Magistratura.

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