mercoledì 28 agosto 2013

Idem, manco per niente!

Effettivamente, sotto la calura estiva, i cervelli vanno in pappa. Stiamo assistendo, da quando Silvio Berlusconi è stato condannato a 4 anni di reclusione per frode fiscale (accadeva all'inizio di agosto) ad una sceneggiata senza precedenti: dal rifiuto della sentenza alla richiesta sguaiata di restituire "agibilità politica" ad un signore che, alla prova dei fatti, ha evaso 270 milioni di euro alle pubbliche finanze (cioè a ciascuno di noi).
Il pensiero corre alla povera ministra dello Sport Josefa Idem, costretta a dimettersi alla fine di giugno per aver ricevuto un verbale di 3 mila euro a titolo di multa per non aver pagato l'Imu su una porzione di abitazione di sua proprietà.
Si badi bene, il gesto della Idem è stato inusuale per lo standard italico, ma senz'altro opportuno. Nella semplice logica che chi amministra il bene comune, a qualsiasi titolo, non può essere neppure sfiorato dal dubbio che si tratti di un poco di buono. Josefa idem si dimise, per la cronaca, dopo le insistenze della stampa filoberlusconiana e il tam tam mediatico di Lega, Pdl ed altri irreprensibili cittadini.
Ora, qualcuno mi può spiegare invece come gli stessi personaggi che si accanirono contro la Ministra trovino adesso il coraggio di urlare allo scandalo se si afferma la non degnità del Cavaliere - posta una condanna definitiva e 270 milioni evasi - a rappresentare, come Senatore, il popolo italiano? 
Davvero questa enorme follia è stupefacente. L' "indegnità politica" di Silvio è "in re ipsa" posta la condanna passata in giudicato (non si è trattato di un verbalino di Equitalia come per Josefa). Questo è un colossale problema per il Pdl, che se ne deve far carico. Ben sapendo che, da oggi in poi, sarà comunque difficile presentarsi agli italiani come quelli che hanno per capo un pregiudicato per reati fiscali.

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