martedì 7 ottobre 2014

Ammortizzatori sociali. Questi sconosciuti (e non parlo di sostegno al reddito)

AMMORTIZZATORI SOCIALI. No, non sono la cassa integrazione, l'indennità di mobilità o altri strumenti di sostegno al reddito.. No, per ammortizzatori sociali intendo quel cuscinetto di valori, moderazione, sensibilità, capacità di tacere al momento giusto, ascolto, possibilità di fare da stanza di compensazione tra le tensioni (dalla famiglia fino al governo) per una gestione equilibrata dei fenomeni e, in ultima analisi, per creare armonia e pace.
Che manchino, l'ho toccato ...con mano per esempio dopo Juve - Roma di domenica sera (che non ho volutamente commentato, anche se ho le mie idee, come immaginate). Ma ho letto di tutto, da tutte le parti in causa: post volgari e violenti, onestà intellettuale macinata fina fina, schieramenti preconcetti e livore gratuito. E tutto per una partita di calcio.. La pubblica bacheca amplifica tensioni che in passato sarebbero state da bar sport (finite il lunedi sera) per diventare luogo in cui sfogare tensioni e frustrazioni. Recriminare, promettere vendette.
Potrei fare altri esempi (talebani che in politica difendono a spada tratta il loro leader qualsiasi cosa faccia, facendolo diventare antipatico, come succedeva per Berlusconi per capirci) e anche qui evitando accuratamente il confronto, la discussione aperta, la possibilità di immaginare che - alla fine - si può anche cambiare idea. Tutto questo, ormai, è merce rara. Ammortizzatori sociali, ecco quello di cui ci sarebbe bisogno. Ma intangibili, immateriali ed al tempo stesso molto concreti.

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